giovedì 20 novembre 2014

Le donne sono folli

"Le donne sono folli". Lo aveva detto con convinzione. Eravamo al bar, sempre da Lina, come tutte le sere. E lui era lì stava aprendo il suo cuore, raccontava della sua ultima storia, di come era finita, delle spiegazioni che non riusciva a darsi. E per lui la conclusione più ovvia era che le donne sono tutte pazze, non c'era un altro motivo se la fidanzata dopo anni e alcune crisi, che sembravano superate, dopo averlo cercato inizialmente poi aveva deciso di non rimettersi con lui. Lui lo diceva, le ragazze lo ascoltavano in silenzio, ed io invece gli rispondevo che non era così. Non siamo pazze noi donne, arriviamo ad un limite di sopportazione tale che poi "scoppiamo" improvvisamente e senza apparenti avvisaglie. Mi dispiaceva rispondere con la mia apparente razionalità alle sue convinzioni. Si capiva che parlava perchè ha il cuore ferito, ma io dalla mia sentivo di potergli dire cosa prova il cuore di una donna. Raccontava della sua ex e io ci rivedevo me stessa. Diceva le stesse cose che ho pensato io. "Voglio trovare me stessa, voglio la mia dimensione...io non ti penso più". Quante volte me l'ero detta e quante volte ancora me lo dicevo mentre provavo a chiudere una storia che si trascinava ormai da tempo. Le donne, diciamolo, non sono folli. Hanno il dono della sopportazione. Spesso non vogliono fallire o ammettere di aver fallito ed una storia chiusa è sempre una sconfitta. Ma poi arriva il giorno in cui la misura è colpa e allora sembriamo straripare come un fiume in piena e soltanto chi non aveva voluto vedere non ha visto che la magia di un tempo stava svanendo. Magari la magia durasse per sempre.

Nei miei pensieri

Come faccio a non amarti? Anche se volessi non potrei, sei l'essenza segreta della mia vita, l'unico rimpianto di una gioventù andata e vissuta senza di te. Ti conobbi così per caso in un giorno che non ricordo, eri con lui, il grande amore della tua vita, io camminavo per Via Roma qui a Somma e all'improvviso mi sentii chiamare per nome, era stato un mio amico, amico di amici comuni. Era alla guida della tua auto e tu gli eri seduta a fianco, subito mi sconvolse la bellezza del tuo viso e quel colore indefinito dei tuoi occhi. Ricordo pensai che era molto fortunato ad averti come la sua donna. Poi passò qualche anno e per caso ti rincontrai, mentre parlavi con un altro amico in comune, avevi pianto, eri trasandata, non più amante della vita, lui ti aveva lasciato, lui il grande amore per fuggire con un'altra che credimi non e' nemmeno la decima parte di quello che eri e che sei. Ci parlammo, mi spiegasti tutto, cercai di aiutarti ma inesorabilmente mi stavo innamorando di te. Poi fu un maggio ricordo bene e mentre eravamo in macchina te lo dissi. Fu il silenzio tra di noi, ricordo era un sabato e il giorno dopo mi chiamasti e senza saperlo ci ritrovammo entrambi in un sogno bellissimo, ricordo di averti baciata sulle labbra e raggiunsi il Paradiso in terra. Il nostro e' stato ed e' un amore pulito, nel reciproco rispetto, vero senza interessi di sorta, due anime che avevano ancora bisogno di amare di sentirsi vivi. Pensa anche i momenti brutti ci hanno insegnato qualcosa, a volte per mesi non ci siamo visti, comandati da un orgoglio che non aveva modo di esistere e da una altrettanta gelosia stupida che non trovava nessun motivo di esistere. Non so se il nostro e' vero amore, ma stiamo bene insieme, io so di amarti e mi arrabbio da morire quando a volte non riesco ad entrare del tutto nella tua vita, ne tu nella mia. Spesso nei momenti della giornata per una assurda telepatia ci chiamiamo per telefono e quanto mi piace se la prima domanda tua è ''dove sei?'' ed io faccio la stessa cosa, quasi avessimo paura di perderci. Io ci saro' sempre anche quando tu decidessi di amare un altro, ci sarò perche sei tu e poi come si fa' a non amarti, quando la luna corteggia il Monte Somma e noi stiamo li a guardarlo? e poi mi dici, che il paese dove viviamo è bello perchè ci fa' sentire sereni. Questo ci basta. Orso marsicano

venerdì 14 novembre 2014

L'unico amore

Lei, silenziosamente guardava il primo e grande amore della sua vita, lo guardava innamorata più che mai...sapeva che dà li a poco tutto sarebbe finito, non ci sarebbero stati più sguardi, non si sarebbero più potuti sfiorare...eppure in quel momento dentro di lei l'adrenalina era a mille, quasi felice di quegli attimi così intimi che in tutta una vita non erano mai stati così intensi. Fu proprio in uno di quegli attimi che le loro mani si sfiorarono e i loro occhi si fusero. La donna porgendogli la mano e con tutta la forza esclamò: "Papà, in tutta la mia vita nessuno mi ha mai guardata innamorato come te. (Si, sto scrivendo del mio papà, il mio punto di forza e il mio punto debole). Lui a quella mia affermazione...strinse la mano fino a farmi male mi fece un sorriso ed una lacrima gli scendeva sul viso....Sapevamo entrambi che tutto stava per finire, che la magia di quegli attimi non poteva durare...ma credo nei miracoli...non tutti hanno la "fortuna" di vivere la fine in un modo così intenso...L'ho amato senza riserve...l'ho amato quando stava per andare...l'amo oggi che non c'è più...come non mai. Ho scritto questo "racconto" con tutta la serenità di questo mondo...la vita è questa...tutto ha un inizio, tutto ha una fine...non sono triste, perché alla fine ciò che ha vinto è ... l'amore...

giovedì 13 novembre 2014

Non ora

NON ora, non adesso che sembro lo spettro di quel che sono...non ora!! E hai fatto bene a prendere "malattia", anzi finisce la tua comincerà la mia!!!!....non ora, é bene che tu non mi veda cosi" spenta", sciupata...NON ora che mi leggeresti tutta la "tua assenza" addosso!! e il silenzio mi divora, penso solo a due settimane fa, quando dopo aver fatto l'amore, mi hai baciato sulla spalla e voltandomi ti ho chiesto "va tutto bene?"....hai risposto di si, ma senza guardarmi!!... e poi i giorni sono caduti nel tuo silenzio, in messaggi sempre più radi ...in telefonate lacunose fino a che io stanca ti ho attaccato "mi dici che ti prende?" E la risposta evasiva: il lavoro, pensieri. ..decisioni da prendere.... Dopo due giorni ho saputo nel peggior modo possibile, anzi il nuovo peggior modo possibile "la tua foto con lei, che ti dichiarava tutto il suo amore su Fb"...mi é mancato il respiro, il cuore ha cominciato a battere come se esplodesse dal petto....ho avuto solo il tempo di chiamare la mia migliore amica, l'unica che sa'....ho avuto cosi paura di star male che avevo bisogno fisicamente di "presenza"!!!!!!! Marilyn é corsa subito, senza parlare mi ha portato a Castello ...era troppo tardi per il mare, "se almeno devi gridare lì lo puoi fare!!"...Non ho gridato, ho pianto....con il volto rigato, e la mano stretta a lei pensando a due anni fa ..... A quel pranzo tra colleghi dove mi si ruppe la macchina e chiesi a lui di accompagnarmi ....rincasai tre ore dopo, perdendoci in una lunga chiacchierata tra poesia, musica, politica..e continuammo per giorni a sentirci, messaggiarci...non a lavoro. Io sposata e con figli non avrei neanche dovuto cominciare questa amicizia. ...pericolosa.. ...ma ormai era fatta!! !!!! Discrezione, paura, lacrime, tensioni, la mia decisione di chiedere un trasferimento pur di allontanarmi da mio marito e la mia famiglia, e cominciare a "recidere" la vita che mi "teneva" lontana da lui!! e Lui con i piedi troppo per terra per dirmi "si...ti amo al punto da aspettare e affrontare tutto con te"....il primo scontro, che ci allontana....il mio "ripiegare" su: "e vabbe' forse ha ragione lui...é presto dovremmo essere più sicuri di noi,...ma qualcosa si era inclinato........a lavoro aveva cambiato orari ma quasi non me ne ero accorta presa com'ero con il sopraggiungere della malattia della mia gemella!! Si da settembre mia sorella gemella ha scoperto un cancro!!!! ...mia sorella, l'altra me!!! Quel giorno lo chiamato come una folle. ...ero in lacrime, sconvolta....ma lui assente mi ha detto solo "mi dispiace, ci sentiamo dopo" I giorni a venire...speravo mi fosse vicino, presente....e Marilyn incalzava "ma come non ti chiama?...per me c'é qualcosa che non va!!". Non volevo vedere, non volevo capire.... Cosa restano di due anni? Cosa resta di un amore che forse era grande solo per me?....cosa resta di chi credevo il principe incontrato tardi, ma che poteva essere il futuro? Un "rimbombante silenzio" NON ora, non sono pronta a rispondere né a vederlo.....ma sarò pronta lo so, quando dal mio volto avrò cancellato “l’appartenergli", e sfrontata andrò a lavoro nel mio splendore......quando non riuscirà a starmi lontana perché io lo so, non mi starà a lungo lontana...........ecco si non lo aspetterò, ma quando tornerà sarò pronta......A mandarlo al diavolo....ma..non ORA!!! Grazie Marilyn, tua SCARLETT

martedì 11 novembre 2014

La telefonata

Una telefonata e poi una domanda secca: "Ma ti sei fidanzata?". Non riuscivo a capire da cosa dipendesse quella richiesta. E perchè mai avrei dovuto fidanzarmi? Se da settimane...forse mesi, andavo dicendo in giro che non avevo alcuna intenzione di innamorarmi più. "Ma come", aveva risposto lui dall'altro capo del telefono, "è una ragazzo di San Giuseppe Vesuviano". "Si vabbeh, nulla di più folle". Insomma quella telefonata era assurda, però mi aveva aperto la mente. Che intenzioni avevo e perchè non mi volevo innamorare? "Fai come me", mi aveva detto il mio amico, "Io mi innamoro per un quarto d'ora. Io mi innamoro facilmente e così facilmente mi disinnamoro, ma amo sempre le donne con cui sto". Teneva ragione, a modo suo teneva proprio ragione. Almeno non era un fatto fisico il suo, solo ed esclusivamente fisico. Amava, seppur per il massimo di un mese amava. "E tu che vuoi fare? Vuoi restare zitella?". No, non voglio restare "zitella", ma forse sono proprio inadeguata per i tempi che stiamo vivendo. Se gli uomini della mia età, o quelli più grandi, hanno a disposizione ragazzine che ci vanno a letto dopo una sera e il giorno dopo gli dicono "E' stato bello, ma non ti illudere è stata solo una notte". Io che sono "all'antica" e a certe cose do' ancora un certo valore. Ne parlavamo l'altro pomeriggio all'"Angolo del Dolce" con me c'erano la "maresciallina" e Susan e avevamo convenuto di aver vissuto l'amore in modo totalizzante, e che oggi le storie che ci venivano prospettate erano da una "botta e via". Fugaci incontri e a che servivano? Non è quello che cerchiamo, e non per un fatto morale, sia chiaro, una bella "scopata" è sempre appagante, ma poi? Non ci dovrebbe essere un poi? Personalmente mi sento scalzare di continuo dalle ragazze che vanno dai 20 ai 30 anni. Troppo sveglie. Loro sono cresciute senza le "Pippe mentali" che i nostri genitori hanno imposto a noi. Loro vivono con leggerezza, scelgono e non aspettano di essere scelte. Insomma, una telefonata scherzosa era diventata una riflessione pomeridiana. Ma forse la pioggia e il buio avevano contribuito ad aumentare la malinconia. Era meglio lasciar stare e scendere a prendere un po' d'aria. Eccolo il cellulare, un messaggio via WhatsApp. "Ci prendiamo un caffè?" avevo scritto a Susan. "Si dammi 20 minuti e ci vediamo da Lina". Ok un caffè e l'amore poteva aspettare.

lunedì 10 novembre 2014

"The end"

"The end". C'era scritto soltanto quello. Sei lettere per dire che era tutto finito. Tutto finito qualcosa che in realtà non era mai cominciato. Una storia che era vissuta tutta nella sua testa e in quelle poche ore che entrambi avevano strappato alla realtà che li circondava. Era stato breve, intenso e completamente inutile se adesso lui metteva fine a tutto con un sms e una telefonata piena di cattiverie. Già. Non si era limitato a mandarle un sms, l'aveva chiamata per infierire. Ma il vero errore era stato il suo, credere che quell'uomo avesse un cuore, o che avesse almeno dei sentimenti, che davvero quelle poche volte che erano stati insieme avesse capito chi aveva di fronte. Non l'aveva capito. Lei era forte per tutti, ma fragile ed emotiva in realtà. Non cercava una storia, non la voleva e non le serviva, ma non le andava neppure di essere trattata come una "cosa". Di questo si pentiva. Aver permesso ad un uomo di trattarla da stupida. Lei non era stupida, fragile si, stupida no. Quell'uomo era la sbandata che le serviva per ritornare in pista. Forse, pensava mentre si preparava ad uscire, avrebbe dovuto anche dirgli grazie. La sua freddezza, il suo distacco, quel modo diretto di agire, le sarebbero tornati utili una volta sbollita la rabbia. Doveva soltanto imparare a fare come aveva fatto lui. Doveva imparare a trattare gli uomini con lo stesso metodo. Si dice che in amore vince chi fugge, e se è un detto popolare qualcosa di vero deve pur esserci. Del resto negli anni se n'era accorta sulla sua pelle. Ogni volta che si era innamorata aveva dato tutta se stessa per riavere indietro quasi nulla. E questo qui lo aveva confermato: sii dolce con un uomo, dimostrati interessata e partecipe e riceverai in cambio solo una grossa fregatura. Adesso l'unica cosa da fare era cancellare quel numero dalla rubrica per evitare di cadere in tentazione e guardare oltre. Non era stata una parentesi inutile, le era servita a capire che era ancora una donna anche se lo aveva nascosto a se stessa e al mondo per tanto, troppo, tempo. Ora quella donna era pronta a mostrarsi....era soltanto questione di tempo e la persona giusta sarebbe riuscito a cogliere quello che di bello e vero c'era dentro di lei.

venerdì 7 novembre 2014

Senza un perchè

Avevo amato quella donna, cosi' quasi per gioco, come un attimo di svago, che poi e' durato per molti lustri. Ci sposammo con la voglia di fare nostro il mondo, io giovane impiegato in carriera, lei con una innato senso artistico che sempre gli ho invidiato. Poi la gioia di una figlia, la sicurezza di un lavoro migliore e stabile, insomma la vita ci sorrideva. Poi all'improvviso come in un temporale d'agosto, qualcosa o qualcuno o il fato ci ha separati, le prime avvisaglie già da alcuni anni, lei non era più la stessa, ma il mio amore a senso unico reggeva ancora il moccolo. In un paese come il nostro, dove le persone si conoscono tutte, i cambiamenti vengono subito palesati, la gente osserva e gli amici ahimè prima con sibilline parole e poi con la chiarezza dei fatti ti invitano a stare sul chi vive. Ero consapevole che la donna che amavo non ricambiava il mio sentimento e non faceva nemmeno niente per indorarmi la pillola, poi un giorno finalmente la verità:''non ti amo piu'...... ti voglio bene". Non ha senso sentirsi dire dalla donna con cui hai condiviso tanta vita, ti voglio bene. Allora capii che c'era un altro uomo, che magari era anche un amore platonico il suo, ma l'amore per me, il suo uomo, suo marito era finito da tempo. Ho sofferto nel periodo successivo, facendo un sacco di paragoni inopportuni tra me e quella persona che mi aveva rubato l'amore. Eppure ne uscivo sempre vincente al paragone, ma non capivo come mai poi tutto mi si rivoltava contro. E' passato molto tempo, a volte non ricordo nemmeno il suo volto, ed una fredda indifferenza, ha fatto il resto. Oggi sono un single non felice, ma consapevole, mi dispiace per lei, quasi mi fa pena nella sua solitudine morbosa, ma cercata, e poi l'amore non si compra, ne si vende. Oggi sono innamorato di una donna che ha sofferto per certi versi al par di me, forse ci amiamo, ma abbiamo paura di questo sentimento, d'altronde viviamo bene cosi'. Orso Vesuviano