martedì 11 novembre 2014

La telefonata

Una telefonata e poi una domanda secca: "Ma ti sei fidanzata?". Non riuscivo a capire da cosa dipendesse quella richiesta. E perchè mai avrei dovuto fidanzarmi? Se da settimane...forse mesi, andavo dicendo in giro che non avevo alcuna intenzione di innamorarmi più. "Ma come", aveva risposto lui dall'altro capo del telefono, "è una ragazzo di San Giuseppe Vesuviano". "Si vabbeh, nulla di più folle". Insomma quella telefonata era assurda, però mi aveva aperto la mente. Che intenzioni avevo e perchè non mi volevo innamorare? "Fai come me", mi aveva detto il mio amico, "Io mi innamoro per un quarto d'ora. Io mi innamoro facilmente e così facilmente mi disinnamoro, ma amo sempre le donne con cui sto". Teneva ragione, a modo suo teneva proprio ragione. Almeno non era un fatto fisico il suo, solo ed esclusivamente fisico. Amava, seppur per il massimo di un mese amava. "E tu che vuoi fare? Vuoi restare zitella?". No, non voglio restare "zitella", ma forse sono proprio inadeguata per i tempi che stiamo vivendo. Se gli uomini della mia età, o quelli più grandi, hanno a disposizione ragazzine che ci vanno a letto dopo una sera e il giorno dopo gli dicono "E' stato bello, ma non ti illudere è stata solo una notte". Io che sono "all'antica" e a certe cose do' ancora un certo valore. Ne parlavamo l'altro pomeriggio all'"Angolo del Dolce" con me c'erano la "maresciallina" e Susan e avevamo convenuto di aver vissuto l'amore in modo totalizzante, e che oggi le storie che ci venivano prospettate erano da una "botta e via". Fugaci incontri e a che servivano? Non è quello che cerchiamo, e non per un fatto morale, sia chiaro, una bella "scopata" è sempre appagante, ma poi? Non ci dovrebbe essere un poi? Personalmente mi sento scalzare di continuo dalle ragazze che vanno dai 20 ai 30 anni. Troppo sveglie. Loro sono cresciute senza le "Pippe mentali" che i nostri genitori hanno imposto a noi. Loro vivono con leggerezza, scelgono e non aspettano di essere scelte. Insomma, una telefonata scherzosa era diventata una riflessione pomeridiana. Ma forse la pioggia e il buio avevano contribuito ad aumentare la malinconia. Era meglio lasciar stare e scendere a prendere un po' d'aria. Eccolo il cellulare, un messaggio via WhatsApp. "Ci prendiamo un caffè?" avevo scritto a Susan. "Si dammi 20 minuti e ci vediamo da Lina". Ok un caffè e l'amore poteva aspettare.

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