lunedì 7 agosto 2017

Il silenzio e la passione





"Non era un alert per te, nè per eventuali problemi: siamo abbastanza adulti per comprendere che non è il caso di fare stronzate". Lui le aveva scritto così all'ennesimo messaggio in cui lei gli aveva chiesto un incontro (dopo quelli passionali che ci erano già stati) e si era dimostrata "attaccata", troppo. Ma del resto lei faceva sempre così. Cominciava una relazione con un uomo e diventava asfissiante, tanto che in una competizione elettorale un uomo politico che si era fatto "tentare" aveva dovuto raccontare a tutti che non era più riuscito a "farsela scendere di dosso".
Lei era sposata, da pochi anni quando riceveva questi messaggi, e non si era fatta alcun problema a tradire il marito. Del resto lo dicevano tutti, lo sapevano tutti, forse erano una "coppia aperta". Questa era una delle relazioni che aveva imbastito in ambito lavorativo. Facile incontrarsi nel primo pomeriggio con la scusa del lavoro. Aveva usato sempre quella anche con un precedente amante (quello storico), aveva avuto l'ardire di lasciare la sua auto sempre, e per ore, sotto il suo ufficio dell'epoca.
Ora continuava a cercare uomini che soddisfacessero la sua voglia di attenzioni e non soltanto.
Ne aveva scelto uno più grande, sposato e padre, un intellettuale con la passione per la musica.
"Appuntamento a più tardi.....quando vuoi ...la domanda non è nè cattiva nè porca...ho solo voglia di te".
Glielo aveva detto. Ferma, decisa, come aveva sempre fatto. e lui: "Porca? Va bene...baci, ma molto di più". Avevano continuato così, ricordando i baci che si erano già scambiati.... ".
Una passione che la travolgeva: "Hai presente il quadro clinico?", scrisse lei al suo barbuto amore, "Vuoto allo stomaco, ovatta nella testa, blackout del cervello, sguardo da Alice nel paese delle meraviglie...cellulare (che non prende, cavoli) sempre a portata di mano, controllo posta maniacale...tachicardia..mi serve una cura". E poi la passione consumata e ricordata per poterla rivivere presto in un nuovo appuntamento.
"Vorresti uscire un po' dai miei pensieri", aveva scritto lei, appassionata di letture, e citazioni dotte, "Che non mi lasci concentrare sul lavoro...e non riesco a dimenticare dell'altro giorno, o meglio ci continuo a pensare"....

CONTINUA?
Una storia che potrebbe continuare con altri dettagli, che potrebbe raccontare della dama bianca e del suo grande amore (quello vero, non il marito, stupida copertura per una cittadina bigotta).
Dipende, gli scrittori per raccontare storie di vita vissuta hanno bisogno di ispirazione..magari leggendo quello che sto leggendo l'ispirazione continuerà a permettermi di scrivere e di raccontare altro, o chissà a farmi decidere di cambiare argomento potrebbe essere la prova che la gente intelligente sa stare in silenzio

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