martedì 12 gennaio 2016

Addio, l'ultima lettera

Sto scrivendo l'ultima lettera. L'ennesima e l'ultima. Dopo tanti anni insieme questa volta ho scritto addio. Non l'avevo mai fatto, in nessuna delle nostre litigate avevo scritto addio. Sembra una sciocchezza, ma non lo è. Devo far capire al cuore quello che la testa ha compreso già tanto tempo fa. Le cose finiscono, l'amore eterno non esiste. Le coppie che restano insieme lo fanno per tante ragioni diverse, ma non credo lo facciano per quello che comunemente chiamiamo amore. Poi oggi le tentazioni e le distrazioni che possono uccidere l'amore sono tante, troppe. Quelle tecnologie che dovevano aiutarci a rendere tutto più facile forse la vita ce la stanno distruggendo. Non sopravvive l'amore, ma neanche le amicizie. Ormai il virtuale attrae più del reale e i sentimenti finiscono nel cesso. Sto qui, ascolto musica, l'ennesima notte insonne. Non voglio piangermi addosso, non mi rimprovero niente. Io ho amato, davvero e se le cose non sono andate bene non mi ritengo responsabile di nulla. Meglio non sapevo e non potevo fare. Forse non eravamo fatti per stare insieme, e ce lo dicevano tutti. Ma io testarda ci avevo creduto alle tue parole d'amore, alle mille promesse fatte e non mantenute, al prospetto di una vita insieme. Oggi sto qui davanti al pc, ascolto la musica e mi chiedo se questo dolore fastidioso si affievolirà presto. Il dolore della sconfitta, del non esserci riuscita ad ottenere quello che avevo sognato. Avevo sognato una famiglia, una vita serena, un marito innamorato e fedele. Avevo sognato di dividere i miei problemi in due, di essere più "leggera" perchè ero la metà di un solo essere. Ma i sogni si infrangono, spesso contro donnette da quattro soldi, contro mogli insoddisfatte che cercano di rovinare la vita agli altri, contro l'egoismo di uno dei due. Ho sognato e ora mi devo svegliare. Ed è una doccia fredda. Ed io le docce non le sopporto, ho sempre preferito i bagni caldi e lunghi, quelli che servono per farti riflettere. Quando stai dentro la vasca con l'acqua bollente che ti arriva quasi fino alle orecchie, le candele accese e la musica che ti fa compagnia. Ecco quella è la vita che sognavo, calda e avvolgente. Lo è stata, certo che lo è stata. Ci siamo amati ed è stato bello e travolgente, abbiamo sfidato tutto e tutti. Abbiamo spostato le montagne e siamo rimasti insieme. Abbiamo vissuto senza avere nulla, e ci bastava il nulla che avevamo. Ci addormentavamo una nelle braccia dell'altro e ci svegliavamo con un bacio. Sognavamo dei nostri figli, sapevamo i loro nomi. Ma poi non li abbiamo mai fatti perchè i figli hanno bisogno di certezza, hanno bisogno di stabilità e noi eravamo tutto tranne che stabili e sicuri. L'amore poi è cambiato. Tutte le cose cambiano e ora mentre scrivo mi scendono le lacrime e so che tutto era bello, ma il bello cambia e si trasforma in brutto, in triste, in banale. E' capitato a noi. Lo abbiamo fatto capitare, lo hai fatto capitare. Si dice che quando una storia finisce dovresti augurare all'altro il meglio, scusa ma io non ci riesco proprio. Io ti auguro di trovare una donna che ti faccia soffrire come mi hai fatto soffrire tu. Che ti faccia ingelosire per i messaggi cancellati su whatsapp, per le conversazioni con uomini sposati su Facebook, per i troppi sorrisi scambiati per strada, per la troppa confidenza che darà a tutti. Una donna che si dimentichi del tuo amore come tu hai dimenticato il mio. Addio, l'ho scritto, adesso devo soltanto ricordalo per dimenticare

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