martedì 3 febbraio 2015

Come una rondine



Come una rondine, stanca dell'estate oramai, volasti via, ricordo era una sera bellissima di luglio, ci trovavamo in un giardino bellissimo ed i fiori di zagara riempivano l'aria di quel profumo intenso, e poi il Borgo Antico, il Casamale, era diventato la nostra seconda casa, tra i tuoi impegni ed i miei. Al tavolo fuori dal giardino di chi ci ospitava, eravamo seduti quattro persone, che stimavo ma che oggi mi rendo conto non valevano un briciolo di quanto mi sono fidato di loro. Allora mi dicesti chiaramente che ero indifferente al tuo cuore, che non mi amavi più, che provavi solo affetto. Tu provavi per me solo affetto, io il padre dei tuoi figli. Cadde il mondo, il mio mondo, volarono improvvisamente via tantissimi anni passati insieme, volarono via i miei sogni, la mia voglia i vivere, ho odiato persino Dio quella sera, ma purtroppo era ed e' cosi', l'amore quello vero e' fatto dalla complicità di due persone, io c'ero, tu eri sparita già da tanto tempo. Ho smesso di solcare il marmoreo soglio della Chiesa, ho smesso di chiedere di essere felice, non aveva senso, ho smesso di sorridere, ho versato otri di lacrime, fino a non averne più. Poi il tempo ha rimarginato le ferite, almeno quelle più grandi, ma una parte di me e' volata via, i miei sogni sono diventate bolle di sapone  scoppiate e senza corpo, e ti ho odiato fino alla morte. Poi la saggezza dell'eta', lo sai che non siamo piu' giovani, mi ha regalato quel poco di serenità che mia ha lasciato ancora vivere. Rondine, portata via dal vento dell'illusione di chi ti ha fatto credere tanto, e non era vero, sempre da me maledetto, come bestia immonda, come sepolcro imbiancato, come un angelo vestito da diavolo, posso solo sperare che tu abbia trovato un'altra primavera e che un po' di sole ti riscaldi ancora.Ti ho amato più' della mia vita, poi ti ho odiato più' della morte, poi l'indifferenza di chi viene cancellata dal cuore e dai ricordi, poi ogni tanto ritorni nei miei pensieri per un attimo solo, ma so sicuro di non amarti piu', per me quella che eri allora è morta come sono morto io, non esistiamo più e di questo me ne dolgo molto. Spero che tu possa diventare un gabbiano ed io il mare e forse li' dove finisce l'orizzonte, ci incontreremo ancora.

Orso vesuviano

Nessun commento:

Posta un commento