martedì 21 ottobre 2014

L'amore di una madre e un padre

Sposata dal 1981, dopo 10 anni di inutili tentativi e cure, cure costose cure e diversi interventi chirurgici io e mio marito decidiamo di adottare. Consigliati da amici sacerdoti e amiche suore ci rechiamo in Peru', precisamente nella citta' di Moquegua, dove il 5 luglio del 1991 ci mettono tra le braccia un bellissimo bimbo di appena 2 mesi. Capirete la gioia, le preoccupazioni, l'entusiasmo, col desiderio di tornare presto in Italia in 3. Ci avevano detto, infatti, che al massimo in 2 mesi saremmo stati di nuovo a casa. Eravamo partiti con le ferie, certi che a settembre avremmo ripreso i nostri posti di lavoro (mio marito impiegato nei trasporti ed io insegnante). Le cose, invece, cominciarono a mettersi male, la giudice che aveva in mano il nostro processo fu inquisita per alcune adozioni "poco pulite" e dopo 4 mesi di permanenza ci rifilo' sentenza negativa ( forse dovevo premettere che eravamo ospitati nella casa-famiglia che ospitava il nostro piccolo, casa-famiglia tenuta da suore canadesi, che ospitava 250 persone, che viveva di caritas , nel bel mezzo del deserto peruviano). Ci casco', per un momento, il mondo addosso, ma eravamo forti. Il bambino cresceva e non lo avremmo lasciato per nessuna cosa al mondo. Cosi' decidemmo di continuare la nostra esperienza peruviana, tra mille e piu' problemi.. Passammo cosi' il primo Natale col nostro bimbo ma lontani dai nostri cari, ma l'obiettivo ci rendeva sempre piu' forti e pazienti...tanto pazienti perche' i problemi continuavano a moltiplicarsi. Intanto le ferie erano finite , quindi si dovette cominciare a prendere altri provvedimenti. Mio marito comincio' con malattia, poi aspettativa, io, in quanto precaria (gli insegnanti di religione allora non erano ancora in ruolo) non percepivo stipendio e cosi mio marito, per ben 2 volte i nostri amici dell'Azione Cattolica ci inviarono un po' di soldi. Intanto il processo di appello continuo' con un altro giudice che chiaramente comincio' a trovare mille intoppi nell'incartamento ...troppi , tantissimi intoppi...e io col bimbo restavo nell'Hogar e mio marito girava le citta' del Peru' per risolvere alcuni problemi legati alla madre naturale del bimbo. Sembrava che le cose iniziassero a prendere la giusta via quando il 5 aprile 1992 ci fu un clamoroso colpo di Stato. Quel tunnel sembrava diventare sempre piu' lungo. Intanto dopo aver rinnovato per 2 volte il permesso di soggiorno c'era anche il rischio di dover lasciare tutto li', ma l'ambasciatore , mosso a compassione, ci consiglio' un espatrio e un rientro. Cosi' x ben 2 volte "espatriammo" in Cile e rientrammo (2 ore di deserto ..si poteva fare) Da aprile a luglio, 4 lunghi mesi di attesa. Non si muoveva una foglia, il nostro bimbo ormai camminava, ci chiamava mamma e papa'. Ma non ci siamo mai disperati: la Fede ci ha sempre dato una grande forza....tanti amici , sacerdoti, vescovi..tutta l 'AC diocesana ci hanno sempre sostenuti. Finalmente, verso la meta' di luglio si sblocca tutto riaprono i tribunali e ci affidano ad un altro giudice il vescovo del luogo, contattato dal mio vescovo, ci offri' l'aiuto del suo avvocato e cosi' ricominciammo il processo con tutte le carte a posto. Aspettando la SENTENZA arriviamo ai primi di settembre e arriva la notizia che se mio marito non rientra entro il 15 a lavoro viene licenziato. Non fu facile, ma mio marito il 14 settembre prese l'aereo e fece ritorno a casa e la mattina del 15........lui al lavoro e io con il certificato del bambino con il suo nome completo ed il nostro cognome. Non vedevo l'ora di partire ...un'emozione indescrivibile! ma mi aspettavano ancora giorni duri. Lì all'Hogar di Moquegua ormai avevo tanti amici che mi aiutavano un po' in tutto, dovetti trasferirmi a Lima per espletare tutte le altre pratiche in 15 mesi quelli furono i 15 giorni piu' brutti. Sola col bambino in una camera di albergo a girare per Lima con faldoni di documenti....da un ufficio ad un altro.....insomma ..con l'aiuto di Dio, passarono anche quei terribili 15 giorni e FINALMENTE il 6 ottobre 1992 (nn ci credevo!!!)...siamo saliti sull'aereo che ci avrebbe riportati a casa. 17 ore di volo, ma la felicita' immensa. Atterranno a Fiumicino, ci attendevano mio marito, mio papa' e il mio fratellino, che ora non c'e' piu' ancora qualche ora e siamo arrivati a casa dove c'erano tutti: un bel fiocco azzurro alla porta...GIOIA..tanta GIOIA. Cominciarono giorni di straordinaria bellezza. Tanti amici a casa , tanta gente ci telefonava...il 24 ottobre in parrocchia il battesimo e una grande festa nel salone parrocchiale.... tutto procedeva al meglio...io a gennaio ripresi ad insegnare nelle materne....ma il bambino rimaneva malvolentieri coi nonni ...allora ..avevo fatto tanti sacrifici per lui...dovevo dedicargli tutto il mio tempo ..cosi' lasciai l'insegnamento e cominciai a fare la mamma a tempo pieno....eravamo 2 genitori felici....il bambino cresceva bello, sereno, amato.....pero' la vita ci chiedeva ancora qualcosa. Nel 1998 a mio marito viene diagnosticata la SCLEROSI MULTIPLA, ora e' su sedia a rotelle e io lo accudisco come facevo un tempo col mio bimbo.

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