domenica 12 ottobre 2014

Mister Ice

Lo conoscevo da anni, e come potevi non conoscerlo. Famiglia nota, quasi gli stessi studi, amico di amici di altri amici. In molti casi me l'ero ritrovata anche agli stessi eventi. Ma finora non mi ero accorta che "esistesse". Capita, mi capita spesso di vedere qualcuno per anni e poi improvvisamente accorgermi che c'è, che ha delle cose interessanti da dire, che insomma non va escluso a priori dalle mie conoscenze. Non sono snob, molto più semplicemente timida. Mi sono fatta una corazza, voglio evitare di affezionarmi per non soffrire. Questa estate però ho cambiato filosofia di vita: "meglio tentare che restare col rimpianto". Così è stato. Un giorno ad un pub con altri amici mi sono accorta che c'era lui, "mister ice". Un soprannome più che azzeccato. Occhi di ghiaccio e cuore altrettanto freddo, o almeno è quello che vuole mostrare. Chissà forse anche lui ha paura di farsi vedere per quello che è. Ma non avevo ancora capito il suo potenziale, l'ho fatto col tempo. Forse il giorno che gli raccontavo di alcune mie vicissitudini e lui con una semplicità disarmante mi aveva risposto: "Vivi con scioltezza". Mi aveva colpito. E così quando capitava di incontrarlo ho cercato di guardare oltre il "ghiaccio" per provare a capire cosa avevano da comunicare quegli occhi belli. Mi ci sono messa d'impegno. C'erano serate che ho aspettato apposta che comparisse dove ci vediamo con gli amici, e passava quasi sempre per salutare con un bacio sulla guancia e poi fuggire quasi subito ad altri tavoli dove lo vedevi farsi abbracciare da ragazze poco più che ventenni o a chiacchierare amorevolmente con donne adulte. Un piacione, insomma. Quello che sulla carta dovresti scartare a priori. Ma le cose che diceva e dice sono profonde e non capita spesso. Per cui mi sono incaponita. Un giorno parlavamo di sentimenti, rapporti umani. Volevo capire a cosa era dovuta tanta freddezza, quel distacco. Lui me lo spiegò con poche parole: "Io ho sofferto per amore, ecco se non comprendi questo non so cos'altro dire". Non aveva detto nulla e aveva detto tutto. Non sapevo se lui avesse ragione, se fosse giusto arrendersi così. Decisi però che non c'era più nulla da fare, non potevo forzarlo a dire quello che non sentiva. Pensai che il nostro rapporto l'avrebbe definito il tempo. Ripensando insomma alla mia nuova filosofia di vita non so se lui diventerà un rimpianto o un rimorso. Però oggi mi chiedo: E' giusto provare a sciogliere il cuore di un uomo di ghiaccio per trovarci magari un posto caldo dove accoccolarsi o è soltanto tempo perso?

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