venerdì 31 ottobre 2014

Il tuo ricordo

Era quai l'alba del primo di gennaio, l'anno nuovo era appena nato ed io stanco scendendo lungo la strada di S.Maria a Castello, osservavo le sfumature dei colori del Monte Somma, avvolto da una leggerissima coltre di nebbia, ma la giornata sembrava nascere alla luce di un caldo e provvidente sole. Ero stanco perche' avevo lavorato al veglione di capodanno come pianista e ancora piu' stanco poiche' smontare la strumentazione e trasportarla a casa, data anche la mia non piu' giovanissima eta', era veramente doloroso. Il ristorantino "La Selva", del mio amico Ludovico mi aveva dato soddisfazione, poi ero anche con amici di sempre, insomma tutto era andato bene. Appena passato l'incrocio nei pressi del Castello D'Alagno, sulla sinistra, posto li, c'era un manifesto di lutto che ahimè annunciava la dipartita di una persona, cosa bruttissima, ma mi si fermo' il cuore quando la mia mente lesse il nome ed i cognome. Rimasi fermo in macchina per alcuni lunghi secondi, rileggendo ancora e poi ancora quella tristissima notizia, purtroppo non era un sogno, era realtà, una bravissima persona, un grande professionista, un artista con la "A" maiuscola, un musicista, uno che mi aveva insegnato il valore della musica, quella vera, era volato via alla casa del Padre.L'avevo visto poche ore prima li al borgo vecchio di Somma, al Casamale e ci eravamo parlati, promettendoci di incontrarci dopo le feste per i nostri impegni in musica. Tutto questo in un attimo era finito, cancellato da un destino che a volte noi umani non comprendiamo. Chi conosce Somma ed i Sommesi ha capito di chi sto' parlando. Tutti gli volevano bene, tutti hanno ricevuto almeno una buona azione o una parola gentile da questo grande uomo, ma il Signore prende i fiori piu' belli del suo giardino. L'anno era iniziato malissimo, le lacrimo spontanee scendevano senza ritegno, ed un'altra spina e' nei cuori dei Sommesi veri, quelli che amano la propria terra e chi ha tentato di dargli lustro. E' il professore, come lo chiamavamo tutti era uno di questi. Sono passati alcuni anni da quel giorno, lo porto sempre nel cuore e quando si appresta l'ultimo giorno dell'anno, non so' più essere contento come una volta, poiche' il ricordo e' sempre vivo e grande. Porto la sua foto sempre con me, quasi a consolarmi della sua dipartita e mi piace ricordarlo con quel suo sorriso solare e quelle parole che mi diceva quando ero io a dover fare un assolo musicale, mi guardava e sorridendo diceva in quel suo simpatico vernacolo ''si tu e man'' ovvero tocca a te. Riposa in pace amico mio, so' che un giorno ci rivedremo. Orso Vesuviano

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